LA VISIONE DELLA VITA NELLA NARRATIVA DI VERGA
Nelle opere di Verga è possibile cogliere una precisa concezione dell'uomo e della storia, influenzate dalle maggiori correnti di pensiero dell' epoca:
· Dal positivismo attraverso la quale la realtà può essere descritta solo con un approccio scientifico
· Dal materialismo che assimila il comportamento umano a quello delle altre specie animali e ne individua l’origine nei suoi bisogni materiali primari
· Dal determinismo basato sulla convinzione che l’uomo subisce l’influenza dell' ambiente, delle leggi economiche e del condizionamento ereditario
· Dall’ evoluzionismo di Darwin
Il pessimismo verghiano si manifesta nell' accettazione fatalista di questa realtà immutabile al quali nessuno può sottrarsi.
Verga nega l’esistenza della provvidenza ed esclude ogni consolazione religiosa e ogni speranza di una vita migliore dell' aldilà. Gli unici valori in cui Verga dimostra di credere sono quelli di famiglia e degli affetti domestici.
Secondo la visione di Verga, la rappresentazione artistica deve possedere l’ “efficacia dell' essere stato”, deve conferire al racconto l’impronta di cosa realmente avvenuta; per far questo deve riportare “documenti umani”; ma non basta che ciò che viene raccontato sia reale e documentato: deve anche essere raccontato in modo da porre il lettore “faccia a faccia con fatto nudo e schietto”, in modo che non abbia l’impressione di vederlo attraverso “la lente dello scrittore”. Per questo lo scrittore deve eclissarsi, cioè non deve comparire nel narrato con le sue reazioni soggettive le sue riflessioni, le sue spiegazioni, come nella narrativa tradizionale. L’autore deve “mettersi nella pelle” dei suoi personaggi, “vedere le cose con i loro occhi ed esprimerle con le loro parole”. In tal modo la sua mano rimarrà assolutamente invisibile nell’opera, tanto che l’opera dovrà sembrare essersi fatta da sé.
Il lettore avrà l’impressione di non sentire un racconto di fatti, ma di assistere a fatti che si svolgono sotto i suoi occhi. A tal fine il lettore deve essere introdotto nel mezzo degli avvenimenti, senza che nessuno gli spieghi gli antefatti e gli tracci un profilo dei personaggi, del loro carattere e della loro storia, come se li avesse già conosciuti e vissuto con loro in quell’ambiente. Verga ammette che questo può creare una certa confusione alle prime pagine: pero man mano che gli attori si fanno conoscere con le loro azioni e le loro parole, attraversi di essere il loro carattere si rivela al lettore: solo cosi, evitando l’intromissione dell'’autore che spiega e informa, si può creare “l’illusione completa della realtà” ed eliminare ogni artificiosità letteraria.